lunedì 14 novembre 2016

Accanto a me

Certe verità scientifiche sono più sconvolgenti quando parlano la lingua dei nostri sogni. Che il tempo sia come lo spazio, una dimensione tra le altre, squadernato (o squadernabile) come carta geografica sul tavolo del navigatore, è un segreto che abbiamo sempre avuto nel cuore. Certi noi stessi del passato, lontanissimi e quasi incomprensibili, sono qui accanto a noi che ci guardano. Li intravediamo all'improvviso, una sera che la nostra vita per caso incrocia un frammento di reminiscenza. Ad esempio qualche minuto di una diretta video di prince faster, che sembra proprio quel me stesso che non è voluto salire sul treno mentre io ci balzavo sopra. Il treno ripassa dalle sue parti, e lui è lì che mette dischi, più vecchio di vent'anni, non particolarmente felice. Ci guardiamo attraverso il finestrino, per qualche secondo.

Siamo tutti qui, insieme, soli.


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