martedì 14 novembre 2017

Meglio tardi che mai

Da adolescente (quando il social network erano 10 amici a casa, prima o dopo una seduta di gioco di ruolo) ero un rompiscatole, volevo andare in fondo alle discussioni. Tirarle molto piu' per le lunghe della maggior parte di coloro con i quali discutevo. A volte perche' ero di coccio (cioe' alla fine capivo di aver sbagliato e semplicemente non ci ero arrivato prima). A volte perche' avevo ragione ma non volevano darmela. A volte perche' l'argomento era tosto e non era facile arrivare ad una conclusione. Per mia fortuna alcuni (pochi purtroppo) degli amici con cui discutevo erano disponibili a fare tardi la notte e continuare a discutere. La gran parte pero' pensavano che volessi solo perdere tempo.

Il risultato e' che oggi la gran parte di quelle persone si trovano ingarbugliate in infinite discussioni su facebook, twitter, sui blog, sulle pagine dei commenti dei quotidiani online, etc. Io partecipo molto poco (non zero, per la verita'). Ma la maggiorparte di queste discussioni mi sembrano antiche come il mondo: sono nuovi semplicemente coloro che ne discutono, e ho la presunzione di pensare che se questi nuovi hanno la mia eta' e' perche' spesso non mi hanno voluto seguire nelle discussioni da giovane. 

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